Archivio | gennaio 2017

Santa Gemma e Padre Pio

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I due Santi furono quasi contemporanei.

Gemma Galgani ha sette anni quando inizia la sua sconvolgente esperienza con la prima locuzione interiore che trova il suo culmine nel 1899 con i segni della redenzione nel suo corpo.

Francesco Forgione, di nove anni più giovane di Gemma a cinque anni sente il desiderio di essere totalmente di Dio ed inizia a sperimentare i primi fenomeni soprannaturali e durante il suo noviziato (1903 – 1904) sperimenta pienamente la sua esperienza mistica (Gemma era appena morta). La somiglianza tra le sue esperienze con quelle di Gemma lo porta a intuire e riconoscere che Gemma è colei che può aiutarlo a comprendere ciò che sta vivendo nella propria carne.

Come Gemma anche Padre Pio deve lottare con il demone, ha le stesse esperienze celesti fatte di rivelazioni, presenze Angeliche, di Cristo e della Vergine Maria. Vive in seguito la dolorosa esperienza delle stimmate, dapprima invisibili, per quasi otto anni, e poi manifeste e permanenti.

Padre Pio si riconosce pienamente nelle stesse eccezionali esperienze mistiche di Gemma, da lei descritte con un linguaggio disarmante per la sua semplicità e la sceglie come modello infatti in molte sue lettere (circa 50) ci sono frasi ed espressioni tipiche del linguaggio di Santa Gemma tratte dalle sue lettere, diario e scritti.

Che Padre Pio abbia letto gli scritti di Gemma se ne trova la conferma in una sua lettera a padre Benedetto del 2 Maggio 1921. cosi scrive: “Vengo inoltre a chiederle una carità: avrei desiderio di leggere il libretto intitolato Lettere ed estasi della serva di Dio Gemma Galgani, insieme con quell’altro della stessa serva di Dio, che si intitola. L’ora Santa. Sicuro ch’ella trovando giusto questo mio desiderio, me li procurerà. La ossequio e le chiedo la sua benedizione. Il suo fra Pio:”

Santo Padre Pio raccomandava a parecchi dei suoi figli spirituali la devozione a Gemma che chiamava “La Grande Santa” e quando parlava di Lei si commuoveva fino alle lacrime e invitava i devoti visitatori a conoscere questa anima prediletta.

Molto spesso Padre Pio inviava a Lucca diversi pellegrini provenienti dalla Toscana e da alcune Regioni del Nord Italia “Che ci venite a fare qui da me a chiedere grazie? Correte a Lucca che è a voi più vicino, perché la ci sta Santa Gemma, che è una Santona”.

Santa Gemma Galgani e San Padre Pio hanno sparso in tutto il mondo il profumo della loro santità, e noi attoniti non rimane che rivolgere a Dio calorosi lodi di ringraziamento per averci donato delle creature cosi risplendenti di amore e di virtù.

Santa Gemma Galgani – Mistica della redenzione

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La figura mistica di Santa Gemma Galgani continua ad affascinare per la sua unica esperienza spirituale che ci ha permesso di conoscere la volontà di Dio. Un’esperienza che ancor oggi può riscaldare il cuore e illuminare la nostra mente.

Dagli scritti della mistica emerge un linguaggio semplice, povero che permette, nonostante la estrema semplicità, di comprendere e rivivere la sua singolare esperienza con Gesù Cristo. È per così dire, una teologa semplice, immediata e ricca d’umanità, priva di quei paroloni tanto cari ai Teologi.

Gemma è stata una mistica tutta infuocata dall’amore di Gesù, questo amore le ha permesso di vivere una autentica passione. Dalle sue “Lettere” traspare tutto il suo sviscerato amore per il Cristo, amore che raramente si può trovare nella stessa intensità in altri Santi. «Chi t’ha ucciso, Gesù» chiede Gemma. E risponde Gesù «L’amore» (II 82).

L’amore di cui parla Gemma non è solo un’emozione, ma un Amore donato da Cristo attraverso la Sua Parola, e lei si fa talmente discepola da immedesimarsi in Lui. «Più volte ho domandato a Gesù che m’insegni Lui il vero modo di amarlo, e allora Gesù mi pare che mi faccia vedere la sue Santissime piaghe aperte» (I,15).

Nel partecipare alla passione ella desidera aiutare Gesù nei suoi dolori. Si instaura così un patto d’amore in modo tale che Gesù la possa offrire al Padre come vittima d’amore per tutti i peccatori.

Questa la sua missione, salvare i peccatori, non con la parola, o con l’insegnamento, ma con la vita, con la partecipazione alla Passione di Gesù.

Toccata da una grazia mariana, scopre il significato mistico della vergine ai piedi della Croce, e dona a Maria la sua stessa anima. Da parte sua Maria prepara la Santa alla grazia della stigmatizzazione.

Gemma con l’offerta della sua vita ha portato a compimento la missione che Dio ha a lei affidato, amandolo con tutta se stessa.

Però, nonostante tutto, Gemma non ha potuto rivestire l’abito di consacrata a Dio e questo rappresentò senza dubbio la più grande delusione della sua vita, ma ha consumato la sua unione d’amore con Gesù Crocefisso nel mondo, nella normalità della vita laicale. Un segno evidente che sta ad indicare che questa via è percorribile da noi tutti.

In Gemma si verificarono due fenomeni cardiopatici mistici: il sollevamento delle costole, quando la Santa ebbe a dire a Gesù «Sei troppo grande, o Gesù: il mio cuore è piccolo, tu non ci puoi stare, che si dilati questo cuore!»; il secondo fenomeno è quello dell’ustione del petto, quando la si sentì esclamare «Ma saranno queste fiamme effetto dell’amor tuo, o Signore?»

La sua personalità era d’asceta: Andava scalza e senza calze anche d’inverno. Portava il cilicio finché non le fu proibito. In Lei ci sono tutti gli ingredienti di una Santa Stigmatizzata come Padre Pio, piena d’amore come Santa Teresa di Lisieux.