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Mater Jubilaei

 

Undique nocte omnes venimus: circumspicio una
Omnes expectant : certe aliquis veniet
Cur exspectetis mihi dicite vos peregrini
Quem quaeras mihi dic, cor meliora petens

MATER IUBILAEI, IUBILUM MATRIS, MATER AETERNITATIS
AETERNITATIS MATER AETERNITAS OMNIUM MATRUM.

Convenimus media cito in unum nocte, stupores
partus spectatum temporis inde novi
Sic partus donant cor nostrum iubila pace
cordis curae illis sunt similes Mariae.

MATER IUBILAEI, IUBILUM MATRIS, MATER AETERNITATIS
AETERNITAS OMNIUM MATRUM
MATER IUBILAEI, IUBILUM MATRIS, MATER AETERNITATIS
AETERNITAS OMNIUM MATRUM
OMNIUM ANNORUM MATER MILLENNI.

Conservami un cuore di fanciullo

 

Santa Maria, Madre di Dio,
conservami un cuore di fanciullo,
puro e limpido come acqua di sorgente.

Ottienimi un cuore semplice
che non si ripieghi
ad assaporare le proprie tristezze,
un cuore magnanimo nel donarsi,
facile alla compassione;
un cuore fedele e generoso,
che non dimentichi alcun bene
e non serbi rancore di alcun male.

Formami un cuore dolce e umile,
che ami senza esigere di essere riamato,
contento di scomparire in altri cuori
sacrificandosi davanti al tuo Figlio Divino;
un cuore grande e indomabile,
così che nessuna ingratitudine lo possa chiudere
e nessuna indifferenza lo possa stancare;
un cuore tormentato dalla gloria di Gesù Cristo,
ferito dal Suo Amore con una piaga
che non si rimargini se non in Cielo.

(P. Grandmaison)

Le lacrime della Madonna

IL FATTO

Il 29-30-31 agosto e il 1° Settembre del 1953, un quadretto di gesso, raffigurante il cuore immacolato di Maria, posto come capezzale di un letto matrimoniale, nella casa di una giovane coppia di sposi, Angelo Iannuso e Antonina Giusto, in via degli Orti di S. Giorgio, n. 11, ha versato lacrime umane.
Il fenomeno si verificò, ad intervalli più o meno lunghi, sia all’interno che all’esterno della casa.

Molte furono le persone che videro con i propri occhi, toccarono con le proprie mani, raccolsero e assaggiarono la salsedine di quelle lacrime.
Il 2° giorno della lacrimazione, un cineamatore di Siracusa riprese uno dei momenti della Lacrimazione.
Quello di Siracusa è uno dei pochissimi eventi così documentati.
Il 1° Settembre una Commissione di medici e di analisti, per incarico della Curia Arcivescovile di Siracusa, dopo aver prelevato il liquido che sgorgava dagli occhi del quadretto, lo sottopose ad analisi microscopica. Il responso della scienza fu: “lacrime umane”.
Terminata l’indagine scientifica il quadretto smise di piangere. Era il quarto giorno.

 

GUARIGIONI E CONVERSIONI

Le guarigioni fisiche ritenute straordinarie dalla Commissione medica, appositamente istituita, furono circa 300 (fino a metà novembre del 1953). In particolare le guarigioni di Anna Vassallo (tumore), di Enza Moncada (paralisi), di Giovanni Tarascio (paralisi).

Numerose sono state anche le guarigioni spirituali, ovvero le conversioni.

Fra le più eclatanti quella di uno dei medici responsabili della Commissione che analizzò le lacrime, il dott. Michele Cassola.
Dichiaratamente ateo, ma uomo retto ed onesto dal punto di vista professionale, non negò mai l’evidenza della lacrimazione. Venti anni dopo, durante l’ultima settimana della sua vita, alla presenza del Reliquiario in cui erano sigillate quelle lacrime che egli stesso aveva controllato con la sua scienza, si aprì alla fede e ricevette l’Eucarestia.

 

 

 

PRONUNCIAMENTO dei VESCOVI

L’episcopato della Sicilia, con la presidenza del Card. Ernesto Ruffini, emise rapidamente il suo giudizio (13.12.1953) dichiarando autentica la Lacrimazione di Maria a Siracusa:

«I Vescovi di Sicilia, riuniti per la consueta Conferenza in Bagheria (Palermo), dopo aver ascoltato l’ampia relazione dell’Ecc.mo Mons. Ettore Baranzini, Arcivescovo di Siracusa, circa la “Lacrimazione” della Immagine del Cuore Immacolato di Maria, avvenuta ripetutamente nei giorni 29-30-31 agosto e 1 settembre di quest’anno, a Siracusa (via degli Orti n. 11), vagliate attentamente le relative testimonianze dei documenti originali, hanno concluso unanimemente che non si può mettere in dubbio la realtà della Lacrimazione.

 

 

 

IL MESSAGGIO

«Comprenderanno gli uomini l’arcano linguaggio di queste lacrime?», si chiedeva Papa Pio XII, nel Radiomessaggio del 1954.

 Maria a Siracusa non ha parlato come a Caterina Labouré a Parigi (1830), come a Massimino e Melania a La Salette (1846), come a Bernadette a Lourdes (1858), come a Francesco, Giacinta e Lucia a Fatima (1917), come a Mariette a Banneux (1933).

Le lacrime sono l’ultima parola, quando non ci sono più parole.

Le lacrime di Maria sono il segno dell’amore materno e della partecipazione della Madre alle vicende dei figli. Chi ama condivide.

Le lacrime sono espressione dei sentimenti di Dio verso di noi: un messaggio di Dio all’umanità.

L’invito pressante alla conversione del cuore e alla preghiera, rivoltoci da Maria nelle sue apparizioni, ci viene ancora una volta ribadito attraverso il linguaggio silenzioso ma eloquente delle lacrime versate a Siracusa.

Maria ha pianto da un umile quadretto di gesso; nel cuore della città di Siracusa; in una casa vicina ad una chiesa cristiana evangelica; in una abitazione molto modesta abitata da una giovane famiglia; su una mamma in attesa del suo primo bambino ammalata di tossicosi gravidica. Per noi, oggi, tutto ciò non può essere senza significato…

Dalle scelte fatte da Maria per manifestarci le sue lacrime è evidente il tenero messaggio di sostegno e di incoraggiamento della Madre: Ella soffre e lotta insieme a coloro che soffrono e lottano per difendere il valore della famiglia, l’inviolabilità della vita, la cultura dell’essenzialità, il senso del Trascendente di fronte all’imperante materialismo, il valore dell’unità. Maria con le sue lacrime ci ammonisce, ci guida, ci incoraggia, ci consola.

 

Pio-XII

LE PAROLE di GIOVANNI PAOLO II

Il 6 Novembre 1994, Giovanni Paolo II, in visita pastorale alla città di Siracusa, durante l’omelia per la dedicazione del Santuario alla Madonna delle Lacrime, ha così detto:

«Le lacrime di Maria appartengono all’ordine dei segni: esse testimoniano la presenza della Madre nella Chiesa e nel mondo. Piange una madre quando vede i suoi figli minacciati da qualche male, spirituale o fisico.
Santuario della Madonna delle Lacrime, tu sei sorto per ricordare alla Chiesa il pianto della Madre. Qui, tra queste mura accoglienti, vengano quanti sono oppressi dalla consapevolezza del peccato e qui sperimentino la ricchezza della misericordia di Dio e del suo perdono! Qui li guidino le lacrime della Madre.

Sono lacrime di dolore per quanti rifiutano l’amore di Dio, per le famiglie disgregate o in difficoltà, per la gioventù insidiata dalla civiltà dei consumi e spesso disorientata, per la violenza che tanto sangue ancora fa scorrere, per le incomprensioni e gli odi che scavano fossati profondi tra gli uomini e i popoli.

Sono lacrime di preghiera: preghiera della Madre che dà forza ad ogni altra preghiera, e si leva supplice anche per quanti non pregano perché distratti da mille altri interessi, o perché ostinatamente chiusi al richiamo di Dio.

Sono lacrime di speranza, che sciolgono la durezza dei cuori e li aprono all’incontro con Cristo Redentore, sorgente di luce e di pace per i singoli, le famiglie, l’intera società».

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Rosario a Dio Padre

 

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

* O Dio, vieni a salvarmi. Signore, vieni presto in mio aiuto.
* Gloria al Padre.
* Credo.

 

> PRIMO MISTERO:
Nel primo mistero si contempla il trionfo del Padre nel giardino dell’Eden quando, dopo il peccato di Adamo ed Eva, promette la venuta del Salvatore.

Il Signore Dio disse al serpente: poiché tu hai fatto questo, sii tu maledetto più di tutto il bestiame e più di tutte le bestie selvatiche, sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita. Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno” (Gen 3,14-15)

* Ave Maria.
* 10 Padre nostro.
* Gloria al Padre.
* Padre mio, Padre buono, a Te mi offro, a Te mi dono.
* Angelo di Dio.

 

> SECONDO MISTERO:

Nel secondo mistero si contempla il trionfo del Padre al momento del “Fiat” di Maria durante l’Annunciazione.

L’Angelo disse a Maria: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio.
Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.
Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine.”
Allora Maria disse: ”Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto” (Lc 1,30-38)

* Ave Maria.
* 10 Padre nostro.
* Gloria al Padre.
* Padre mio, Padre buono, a Te mi offro, a Te mi dono.
* Angelo di Dio.

 

> TERZO MISTERO:

Nel terzo mistero si contempla il trionfo del Padre nell’orto del Getsemani quando dona tutta la sua potenza al Figlio.

Gesù pregava: “ Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà”.
Gli apparve allora un angelo dal cielo a confortarlo.
In preda all’angoscia, pregava più intensamente e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadevano a terra. (Lc 22,42-44)

* Ave Maria.
* 10 Padre nostro.
* Gloria al Padre.
* Padre mio, Padre buono, a Te mi offro, a Te mi dono.
* Angelo di Dio.

 

> QUARTO MISTERO:

Nel quarto mistero si contempla il trionfo del Padre al momento del giudizio particolare.

Quando era ancora lontano, il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò.

Disse poi ai servi : “ Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l’anello al dito e i calzari ai piedi e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato.” (Lc 15,20-24)

* Ave Maria.
* 10 Padre nostro.
* Gloria al Padre.
* Padre mio, Padre buono, a Te mi offro, a Te mi dono.
* Angelo di Dio.

 

> QUINTO MISTERO:

Nel quinto mistero si contempla il trionfo del Padre al momento del giudizio universale.

Vidi poi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il cielo e la terra di prima erano scomparsi e il mare non c’era più.
Vidi anche la città santa, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. Udii allora una voce potente che usciva dal trono: Ecco la dimora di Dio con gli uomini! Egli dimorerà tra di loro ed essi saranno suo popolo ed egli sarà il “Dio con loro”: e tergerà ogni lacrima dai loro occhi; non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno, perché le cose di prima sono passate. (Ap 21,1-4)

* Ave Maria.
* 10 Padre nostro.
* Gloria al Padre.
* Padre mio, Padre buono, a Te mi offro, a Te mi dono.
* Angelo di Dio.
* Salve Regina.

Preghiamo
Padre, infinitamente buono e misericordioso, estendi il tuo Regno d’Amore nel cuore di tutti gli uomini, per la tua gioia e la loro felicità; e perché Tu sia conosciuto, amato ed onorato da tutti i tuoi figli, conserva le nostre famiglie unite nella Tua Pace.
Te lo chiediamo per Gesù Cristo, Tuo Figlio, nostro Signore, e nostro Dio, che vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

Ad ogni Padre nostro che verrà recitato, decine di anime si salveranno dalla dannazione eterna e decine di anime verranno liberate dalle pene del purgatorio.

Le famiglie nelle quali tale Rosario verrà recitato riceveranno grazie particolarissime che verranno anche tramandate di generazione in generazione.

Tutti coloro che lo reciteranno con fede riceveranno grandi miracoli, tali e talmente grandi quali non se ne sono mai visti nella storia della Chiesa.

Preghiera Anno Santo della Misericordia

Signore Gesù Cristo, tu ci hai insegnato a essere misericordiosi come il Padre celeste, e ci hai detto che chi vede te vede Lui.
Mostraci il tuo volto e saremo salvi.
Il tuo sguardo pieno di amore liberò Zaccheo e Matteo dalla schiavitù del denaro, l’adultera e la Maddalena dal porre la felicità solo in una creatura, fece piangere Pietro dopo il tradimento, e assicurò il Paradiso al ladrone pentito.
Fa che ognuno di noi ascolti come rivolta a sé la parola che dicesti alla samaritana: “Se tu conoscessi il dono di Dio!”.
Tu sei il volto visibile del Padre invisibile, del Dio che manifesta la sua onnipotenza soprattutto con il perdono e la misericordia: fa che la Chiesa sia nel mondo il volto visibile di te, suo Signore, risorto e nella gloria.
Hai voluto che i tuoi ministri fossero anch’essi rivestiti di debolezza per sentire giusta compassione per quelli che sono nell’ignoranza e nell’errore: fa che chiunque si accosti a uno di loro si senta atteso, amato e perdonato da Dio.
Manda il tuo Spirito e consacraci tutti con la sua unzione perché il Giubileo della Misericordia sia un anno di grazia del Signore e la tua Chiesa con rinnovato entusiasmo possa portare ai poveri il lieto messaggio, proclamare ai prigionieri e agli oppressi la libertà e ai ciechi restituire la vista.
Lo chiediamo per intercessione di Maria Madre della Misericordia, a te che vivi e regni con il Padre e lo Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.

La legge delle Beatitudini

 

Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.

Beati gli afflitti,
perché saranno consolati.

Beati i miti,
perché erediteranno la terra.

Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.

Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.

Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.

Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.

Beati i perseguitati per causa della giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.

Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.

Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.

(Matteo 5,3-12)

Donna Maria

Donna vestita di sole,
donna vestita di colori,
donna sei madre nel dolore,
donna sei madre dell’amore,
madre, speranza di ogni cuore,
Maria.

Giunge l’invito di Dio,
vuole che madre sia per lui
e nel silenzio di una casa
egli ti prende come sposa,
genera il tuo figlio divino,
Maria.

Ave Maria, Ave Maria, Ave Maria,
Ave Maria, Ave Maria, Ave Maria.

Nasce, tu guardi quel figlio,
sole di notte in una stalla,
canti per lui la ninna nanna;
strade deserte ti darà
e faticando crederai, Maria.

Ave Maria, Ave Maria, Ave Maria…

Sempre vivi solo per lui
e sei felice se lo è lui,
muori con lui sotto la croce
e quella sua è la tua voce;
oggi lo doni ai figli tuoi, Maria.

Ave Maria, Ave Maria, Ave Maria…

È Signore e dà la vita

T’invoco Spirito di Dio
sento il tuo fuoco su di me
Un sole si è acceso dentro al cuore,
Non ho più paura mio Signore

A te volgo gli occhi miei,
al Cielo azzurro dove tu sei
Il tuo Amore, Vita e Speranza ci darà!
Sento il tuo fuoco, Spirito Santo, di me, nuova luce sarà.

E’ il Signore e dà la vita, è il Signore con noi
E’ lo Spirito Santo che riapre i sepolcri dell’umanità
E’ l’Amore del Padre, vita eterna per noi
La sua potenza è grande e ci solleverà

T’invoco Spirito di Dio
sento il tuo soffio su di me
Con ali di colomba, mio Signore
m’innalzo e volo verso te

Tu che non guardi il mio peccato, vivi dentro me
Hai scelto questo corpo per servire solo te
Sento il tuo fuoco, Spirito Santo, di me, nuova vita sarà

E’ il Signore e dà la vita, è il Signore con noi
E’ lo Spirito Santo che riapre i sepolcri dell’umanità
E’ l’Amore del Padre, vita eterna per noi
La sua potenza è grande e ci solleverà.

Come tutte le madri del mondo

 

Come tutte le madri del mondo
ti ho accarezzato da bambino
e con le mani tra questi capelli
ti sorridevo e ti parlavo.

Come tutte le madri del mondo
ti ho pulito e ti ho curato,
ti ho fatto alzare la mattina,
ti ho messo a letto a sera e ti ho vegliato.

Come tutte le madri del mondo
ti ho visto correre sui prati
e ti ho gridato stai attento
e tu guardavi e sorridevi.

Come tutte le madri del mondo
ho sperato ed ho pregato,
e mentre dormivi chiedevo
che sarebbe mai stato di te!

Signore Mio, Figlio Mio
e quanta strada
e quanto vento
quanto dolore,
quanto Amore,
quanto Amore!

Come tutte le madri del mondo
ho pianto di nascosto,
il giorno che dicesti:
《Vado via, perchè tutto sia compiuto》

Come tutte le madri del mondo
ho sofferto sai, ho sofferto,
ed ho atteso sai, ho atteso,
ed ho amato sai, ho amato.

Signore Mio, Figlio Mio
e quanta strada
e quanto vento
quanto dolore,
quanto Amore.

Signore Mio, Figlio Mio
e quanti sassi
e quante lacrime hai cancellato,
quanto hai Amato
quanto hai Amato.

Mater Iubilaei (Tosca)

 

Undique nocte omnes venimus: circumspicio una
Omnes expectant: certe aliquis veniet
Cur exspectetis mihi dicite vos peregrini
Quem quaeras mihi dic, cor meliora petens

MATER IUBILAEI, IUBILUM MATRIS, MATER AETERNITATIS
AETERNITATIS MATER AETERNITAS OMNIUM MATRUM.

Convenimus media cito in unum nocte, stupores
partus spectatum temporis inde novi
Sic partus donant cor nostrum iubila pace
cordis curae illis sunt similes Mariae.

MATER IUBILAEI, IUBILUM MATRIS, MATER AETERNITATIS
AETERNITAS OMNIUM MATRUM
MATER IUBILAEI, IUBILUM MATRIS, MATER AETERNITATIS
AETERNITAS OMNIUM MATRUM
OMNIUM ANNORUM MATER MILLENNI.

Preghiera-e-deserto

 

L’uomo non è mai tanto grande

come quando si inginocchia … e prega.