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Amore e Adorazione

 

O mio Dio, Gesù Eucaristia che adoro, aiutami a dimenticarmi interamente, per fissarmi in Te, assorto e quieto, come se la mia anima fosse già nell’eternità.

Nulla possa turbare il nostro colloquio, nè farmi uscire da Te, o mio Gesù nascosto, ma che ad ogni istante io mi immerga sempre più nelle profondità del Tuo mistero eucaristico.

Purifica l’anima mia, rendila Tuo cielo, Tua prediletta dimora e luogo del Tuo riposo.

Che io non Ti lasci mai solo nel Santo Tabernacolo, ma tutto io sia vigile e attivo in tutti i Tabernacoli del mondo con la fede, l’adorazione, la riparazione, pienamente abbandonato alla Tua azione redentrice.

O amato mio Crocifisso per amore, mio amato Gesù fatto mio cibo, vorrei essere una sposa per il Tuo cuore, vorrei coprirti di gloria, vorrei amarti… fino a morirne!

E farmi amare dal mondo intero. Ma sento tutta la mia impotenza, e Ti prego di rivestirmi di Te, di identificare tutti i movimenti della mia anima a quelli dell’anima Tua, di sommergermi, di invadermi, di sostituirTi a me, affinché la mia vita non sia che un riflesso della Tua Vita.

Vieni in me, nella Eucaristia come Adoratore, come Riparatore e come Salvatore. O Verbo eterno, Parola del mio Dio, voglio passare la mia vita ad adorarTi e ascoltarTi; voglio rendermi docilissimo ad ogni Tuo insegnamento, per imparare tutto da Te; e poi, nelle notti dello spirito, nel vuoto, nella lotta più aspra, nell’impotenza, voglio fissarTi sempre e starmene sotto il Tuo grande splendore.

O mio Gesù Eucaristia, Astro adorato, affascinami, perché non possa più sottrarmi alla Tua irradiazione.

O Fuoco consumatore, Spirito d’Amore, discendi in me perché si faccia dell’anima mia quasi una incarnazione del Verbo, una adorazione perpetua del Suo Corpo e del Suo Sangue.

Che io Gli sia un prolungamento di umanità, in cui Egli possa rinnovare tutto il Suo Mistero culminante nell’Eucaristia.

E Tu, o Padre, chinati verso la Tua povera, piccola creatura, coprila della Tua ombra, non vedere in essa che il Diletto nel quale hai posto le Tue compiacenze, in attesa che io venga a contemplare nella vostra Luce l’abisso della vostra grande misericordia. Così sia.

Rosario eucaristico

 

O Dio vieni a salvarmi.

Signore vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo,
come era nel principio, ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen

Primo mistero eucaristico

Si contempla come Gesù Cristo abbia istituito il Santissimo Sacramento per ricordarci la Sua passione e morte.

Dice Gesù:
‘Il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo’ Gv 6,51

Padre nostro…
10 volte:  Sia lodato e ringraziato ogni momento
si risponde:  Gesù nel Santissimo Sacramento

Secondo mistero eucaristico

Si contempla come Gesù Cristo abbia istituito il Santissimo Sacramento per rimanere con noi tutto il tempo della nostra vita.

Dice Gesù:
‘Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo’ Mt 28,20

Padre nostro…
10 volte:  Sia lodato e ringraziato ogni momento
si risponde:  Gesù nel Santissimo Sacramento

Terzo mistero eucaristico

Si contempla come Gesù Cristo abbia istituito il Santissimo Sacramento per perpetuare il Suo Sacrificio sugli altari per noi sino alla fine del mondo.

Dicono i discepoli di Emmaus:
‘Resta con noi Signore perché si fa sera’ Lc 24,29

Padre nostro…
10 volte:  Sia lodato e ringraziato ogni momento
si risponde:  Gesù nel Santissimo Sacramento

Quarto mistero eucaristico

Si contempla come Gesù Cristo abbia istituito il Santissimo Sacramento per farsi cibo e bevanda dell’anima nostra.

Dice Gesù:
‘Io sono il pane della vita chi viene a me non avrà più fame’ Gv 6,34

Padre nostro…
10 volte:  Sia lodato e ringraziato ogni momento
si risponde:  Gesù nel Santissimo Sacramento

Quinto mistero eucaristico

Si contempla come Gesù Cristo abbia istituito il Santissimo Sacramento per rvisitarci nel momento della nostra morte e per portarci in Paradiso.

Dice Gesù:
‘Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna’  Gv 6,54

Padre nostro…
10 volte:  Sia lodato e ringraziato ogni momento
si risponde:  Gesù nel Santissimo Sacramento

Sequenza Corpus Domini

 

[Sion, loda il Salvatore,
la tua guida, il tuo pastore
con inni e cantici.

Impegna tutto il tuo fervore:
egli supera ogni lode,
non vi è canto che sia degno.

Pane vivo, che dà vita:
questo è tema del tuo canto,
oggetto della lode.

Veramente fu donato
agli apostoli riuniti
in fraterna e sacra cena.

Lode piena e risonante,
gioia nobile e serena
sgorghi oggi dallo spirito.

Questa è la festa solenne
nella quale celebriamo
la prima sacra cena.

È il banchetto del nuovo Re,
nuova Pasqua, nuova legge;
e l’antico è giunto a termine.

Cede al nuovo il rito antico,
la realtà disperde l’ombra:
luce, non più tenebra.

Cristo lascia in sua memoria
ciò che ha fatto nella cena:
noi lo rinnoviamo.

Obbedienti al suo comando,
consacriamo il pane e il vino,
ostia di salvezza.

È certezza a noi cristiani:
si trasforma il pane in carne,
si fa sangue il vino.

Tu non vedi, non comprendi,
ma la fede ti conferma,
oltre la natura.

È un segno ciò che appare:
nasconde nel mistero
realtà sublimi.

Mangi carne, bevi sangue;
ma rimane Cristo intero
in ciascuna specie.

Chi ne mangia non lo spezza,
né separa, né divide:
intatto lo riceve.

Siano uno, siano mille,
ugualmente lo ricevono:
mai è consumato.

Vanno i buoni, vanno gli empi;
ma diversa ne è la sorte:
vita o morte provoca.

Vita ai buoni, morte agli empi:
nella stessa comunione
ben diverso è l’esito!

Quando spezzi il sacramento
non temere, ma ricorda:
Cristo è tanto in ogni parte,
quanto nell’intero.

È diviso solo il segno
non si tocca la sostanza;
nulla è diminuito
della sua persona.]

Ecco il pane degli angeli,
pane dei pellegrini,
vero pane dei figli:
non dev’essere gettato.

Con i simboli è annunziato,
in Isacco dato a morte,
nell’agnello della Pasqua,
nella manna data ai padri.

Buon pastore, vero pane,
o Gesù, pietà di noi:
nutrici e difendici,
portaci ai beni eterni
nella terra dei viventi.

Tu che tutto sai e puoi,
che ci nutri sulla terra,
conduci i tuoi fratelli
alla tavola del cielo
nella gioia dei tuoi santi.

Il Santissimo Sacramento nostro paradiso in terra.

Non dà amarezza la sua compagnia, non dà dolore la sua convivenza (Sap 8, 16).

Gli amici del mondo trovano tanto contento tra loro, che perdono le giornate intiere a starsene insieme. Con Gesù sacramentato ci trova tedio chi non l’ama. I santi han trovato il paradiso davanti al SS. Sacramento. S. Teresa dal cielo disse ad una sua religiosa dopo morte: Quelli del cielo e della terra dobbiamo essere una stessa cosa nella purità e nell’amore: noi godendo e voi patendo: e quello che noi facciamo in cielo con la divina essenza, dovete voi fare in terra con il SS. Sacramento. Ecco dunque il nostro paradiso in terra, il SS. Sacramento.

O Agnello immacolato e sacrificato per noi sopra la croce, ricordatevi ch’io sono una di quell’anime che voi avete redente con tanti dolori e con la vostra morte. Fate che voi siate mio e non vi perda mai, giacché a me vi siete donato e vi donate ogni giorno, sacrificandovi per amor mio sugli altari; e fate ch’io sia tutto vostro. Io mi dono tutto a voi, acciocché facciate di me quello che volete. Io vi dono la mia volontà, incatenatela voi coi dolci ligami del vostro amore, acciocché ella sia schiava eterna della vostra santissima volontà. Io non voglio vivere più per soddisfare i miei desideri, ma solo per contentare la vostra bontà. Distruggete in me tutto ciò che non vi piace; datemi la grazia di non avere altro pensiero che di piacere a voi, non altro desiderio se non di quello che desiderate voi. Vi amo, o caro mio Salvatore, con tutto il mio cuore; vi amo perché desiderate d’esser amato da me; vi amo perché ne siete ben degno. Ho pena di non amarvi quanto meritate. Vorrei morire per amor vostro. Signore, accettate il mio desiderio e datemi il vostro amore. Amen. Così sia.

Giac. O beneplacito del mio Dio, io mi sacrifico tutto a voi.

A Maria

Io sono la Madre del bell’amore, dice Maria. Io son la madre del bello amore, dice Maria; cioè di quell’amore che fa belle le anime. S. Maria Maddalena de’ Pazzi vide Maria santissima che andava dispensando un dolce liquore che era il divino amore. Questo dono solo per Maria si dispensa, a Maria cerchiamolo.

Giac. Madre mia, speranza mia, fammi tutto di Gesù.

 

Gesù Sacramentato trova le sue delizie con noi.

Mia gioia è essere tra i figli degli uomini (Pr 8, 31).

Ecco il nostro Gesù che non contento di esser morto in terra per nostro amore, anche dopo la morte ha voluto restarsene con noi nel SS. Sacramento, dichiarando che tra gli uomini trova le sue delizie.

O uomini, esclama S. Teresa, come potete offendere un Dio, che si dichiara che in voi trova le sue delizie? Gesù trova le delizie con noi, e noi non le troveremo con Gesù? Noi specialmente che abbiamo avuto l’onore di abitare nella sua casa insieme con Lui! Come si stimano onorati quei vassalli a cui il re dà luogo di vivere in palazzo! Ecco il palazzo del re è questa casa dove abitiamo con Gesù Cristo. Sappiamo ringraziarlo ed avvalerci della conversazione con Gesù Cristo.

Eccomi dunque, mio Signore e Dio, avanti a questo altare, dove voi vi trattenete notte e giorno per me; voi siete la fonte di ogni bene, voi il medico di ogni male, voi il tesoro di ogni povero; ecco ai piedi vostri oggi un peccatore fra tutti il più povero, il più infermo che vi cerca pietà; abbiate compassione di me. Io non voglio no che mi disanimi la mia miseria, vedendovi in questo Sacramento sceso dal cielo in terra solo per farmi del bene. Io vi lodo, vi ringrazio, vi amo; e se volete che vi cerchi qualche elemosina, questa cerco, sentitemi: io non vi voglio più offendere, e voglio che mi diate luce e grazia di amarvi con tutte le mie forze. Signore, io v’amo con tutta l’anima mia, v’amo con tutti gli affetti miei. Fate voi che lo dica davvero, e lo dica sempre in questa vita e per tutta l’eternità. Maria Santissima, santi miei avvocati, angeli, beati tutti del paradiso, aiutatemi ad amar il mio amabilissimo Dio.

Giac.: Buon Pastore, pane vero, Gesù, pietà di noi. Tu sostienici, difendici, mostraci il bene dei paradiso.

A Maria

Le sue catene saranno per te una potente protezione (Sir 6, 25). Dice il devoto Pelbarto che la divozione a Maria è una catena di predestinazione. Preghiamo la Signora nostra che sempre più ci stringa con catene d’amore alla confidenza della sua protezione.

Giac. O clemente, o pia, o dolce vergine Maria.

Gesù si volle lasciare sotto le specie di pane, per farsi a noi presente.

 

Dice il divoto P. Nierembergh, che essendo il pane un cibo che si consuma col mangiarsi e si conserva col tenerlo, perciò Gesù si volle lasciare in terra sotto le specie di pane, non solo per esser consumato con l’unirsi all’anima dei suoi amanti per mezzo della santa comunione, ma anche per essere conservato nella custodia e farsi a noi presente, e così ricordarci l’amore che ci porta. Dice S. Paolo: Spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo (FiI 2, 7). Ma che dobbiamo dir poi vedendolo assumere la specie dei pane? «Niuna lingua è bastante, dice S. Pietro d’Alcantara, a poter dichiarare la grandezza dell’amore che Gesù porta a ciascuna delle anime che sono in grazia; e perciò volendo questo sposo dolcissimo partire da questa vita, acciòchè questa sua assenza non le fosse motivo di scordarsi di lui, le lasciò per memoria questo santissimo Sacramento, nel quale egli stesso rimaneva non volendo che tra ambedue restasse altro pegno per tenere svegliata la memoria ch’egli medesimo». Giacché dunque, mio Gesù, voi ve ne state chiuso in questo tabernacolo per sentire le suppliche dei miserabili che vengono a cercarvi udienza, oggi sentite la supplica che vi fà il peccatore più ingrato che vive tra tutti gli uomini.

Io vengo pentito ai vostri piedi, avendo conosciuto il male che ho fatto in disgustarvi. Prima dunque voglio che mi perdoniate per quanto vi ho offeso. Ah mio Dio, non vi avessi mai disgustato! E poi sapete che voglio? Io avendo conosciuta la vostra somma amabilità, mi sono innamorato di voi e mi sento un gran desiderio di amarvi e di compiacervi e di servirvi: ma non ho forza di farlo se voi non mi aiutate. Fate, o gran Signore, conoscere a tutto il paradiso la vostra grande potenza e la vostra immensa bontà; fatemi diventare da gran ribelle che sono stato a voi, un grande amante di voi; voi lo potete fare; voi lo volete fare. Supplite a tutto quello che in me manca, acciocché io arrivi ad amarvi assai, almeno ad amarvi tanto quanto vi ho offeso. Vi amo, Gesù mio, sopra ogni cosa: vi amo più della vita mia, mio Dio, mio amore, mio tutto.

Giac. Deus meus et omnia.

A Maria

Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia per ottenere la misericordia al momento opportuno (Eb 4, 16). Dice S. Antonino che questo trono è Maria, in cui Dio dispensa tutte le grazie. O Regina amabilissima, se desiderate voi tanto di aiutare i peccatori, ecco un gran peccatore che ricorre a voi: aiutatemi assai ed aiutatemi presto.

Giaculatoria con S. Agostino: Unico rifugio dei peccatori, pietà di noi.

Gesù nel Sacramento fonte di ogni bene

Ecco il fonte d’ogni bene, Gesù nel Sacramento, il quale dice: Venga a me chi ha sete (Gv 7, 37). 

Oh quante acque di grazie han cavate i santi sempre da questa fonte del SS. Sacramento, dove Gesù ci dispensa tutt’i meriti della sua Passione, come predisse il profeta: Attingerete acqua con gioia alle sorgenti della salvezza (Is 12, 3). La contessa di Feria, quella gran discepola del V.P. M. Avila fatta religiosa di S. Chiara, dallo spesso e lungo trattenersi avanti il SS. Sacramento chiamata la Sposa del Sacramento, dimandata che facesse in tante ore che si tratteneva innanzi all’altare, rispose: «Io vi starei tutta l’eternità. E non è ivi l’essenza di Dio che sarà pascolo de’ beati? Buon Dio, e che si fa innanzi a lui! e che non si fa? Si ama, si loda, si ringrazia, si domanda. E che cosa fa un povero avanti ad un ricco? Che fa l’ammalato avanti al medico? Che fa un assetato avanti ad una fontana chiara? Che fa un affamato avanti ad una lauta mensa?» 

O Gesù mio amabilissimo, dolcissimo, dilettissimo, vita, speranza, tesoro, unico amore dell’anima mia, oh quanto mai vi è costato il rimanervi con noi in questo Sacramento! Voi avete dovuto morire per potervi poi restare sacramentato sui nostri altari. E quante ingiurie poi avete avuto a soffrire in questo Sacramento per assisterci colla vostra presenza! Tutto ha vinto il vostro amore e desiderio che avete d’essere amato da noi.

Venite adunque, Signore, venite e mettetevi dentro del mio cuore; serratene la porta per sempre, acciò non v’entri più creatura alcuna a prendersi parte di quell’amore che devesi ed io voglio dare tutto a voi; voi solo, Redentore mio caro, dominatemi, voi solo possedetemi tutto; e se qualche volta non vi ubbidisco perfettamente, castigatemi con rigore, acciocch’io stia in avvenire avvertito a compiacervi come voi volete. Fate ch’io non desideri più né cerchi altro gusto che di dar gusto a voi, di servire solo a voi, di visitarvi spesso negli altari, di trattenermi con voi, di ricevervi nella santa comunione. Cerchi pure chi vuole altri beni, io non amo, non desidero altro che il tesoro del vostro amore. Questo solo voglio cercare a’ piedi dell’altare. Fate ch’io mi scordi di me, acciocché mi ricordi solo della vostra bontà. Serafini beati, io non v’invidio per la gloria, ma per l’amore che portate al vostro e mio Dio: insegnatemi voi che ho da fare per amarlo e dargli gusto.

Giac. Gesù mio, solo voi voglio amare, solo a voi voglio piacere.

A Maria

Un’altra fonte per noi troppo felice è la nostra madre Maria, sì ricca di beni e di grazie, dice S. Bernardo, che non v’è uomo nel mondo che non ne partecipi: Tutti siamo beneficati dalla pienezza della sua grazia. Fu Maria santissima da Dio ripiena di grazia, come l’angelo la salutò: Ave, gratia plena. Ma non solo per lei, anche per noi, soggiunge S. Pietro Grisologo, ricevé ella quel grande abisso di grazia per farne parte poi a tutti i suoi divoti: Tale grazia ricevette Maria, destinata a portare la salvezza al mondo (Serm. 143).

Giac. Causa nostrae laetitiae, ora pro nobis.

Fervorino Eucaristico

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O Mio Gesù, io desidero te solo sopra tutte le cose, e nel tuo amore Eucaristico io trovo la mia felicità.

Possiedimi tutto, e non permettere che io mi smarrisca nei poveri sentieri di questa vita.

O infinito amore, che mi hai amato sino alla più completa immolazione, fa che anch’io ti ami immolandomi per te.

A te vengo sotto il manto di Maria, col Rosario nelle mani, e con questa potente arma son sicuro di vincere le mie battaglie. Amen.

(Dolindo Ruotolo)

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